Indagine sul Carnevale in Barbagia
La Barbagia, una vasta regione montuosa della Sardegna centrale che si estende sui fianchi del massiccio del Gennargentu, è ogni anno teatro di un antichissimo Carnevale, caratterizzato da maschere, ritmi e rituali specifici.
A differenza di altri carnevali italiani, quello barbaricino ha delle tonalità cupe. Si celebra lo stravolgimento dei confini fra uomo e natura, attraverso gesti che mantengono intatto il mistero della loro origine. Artigiani, antropologi e storici dibattono sulla valenza della maschera, quell'ancestrale dispositivo che permette di scendere in piazza "coperti dalla propria ombra".
Tamburi, pifferi, organetti e canti in rima dilagano per vicoli e piazze. Una comunità intera si lascia andare al suono, veicolo di una possessione collettiva. Secondo alcuni, il Carnevale barbaricino troverebbe origine in antichi riti dionisiaci. Le tracce del sacrificio, animale o umano, possono essere individuate in alcuni aspetti del rito odierno. La ricerca dell'autenticità e il dibattito sulle fonti storiche interrogano un rito che vede mescolarsi partecipanti, spettatori e fotografi.
Carrasegare è un’indagine sonora in cinque episodi, in cui si compone un frammentario, multiforme e necessariamente incompleto ritratto del Carnevale barbaricino.
Le voci di protagonisti, partecipanti, osservatori e studiosi di un rito collettivo si alternano, si integrano e si scontrano, intrecciando temi come estasi, animalità, spettacolo, identità, tradizione, traduzione e tradimento.
di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo
con Fabio Calzia, Antonio Costeri, Gianfranco Delussu, Gonario Denti, Anna Destefanis, Tommaso Dolcetta, Marcello Fois, Ruggero Mameli, Franco Maritato, Mauro Medde, Paolo Piquereddu, Tom Rodgers, Luca Sedda, Pier Gavino Sedda, Dolores Turchi.
con la partecipazione di Gaetano Crivaro, Antonio Del Piano, Barbara Fidelmi, Selene Ghironi, Barbara Mascia, Danilo Mascia, Marco Moledda, Oriana Perez, Margherita Pisano, Sabrina Sanna e Stefania Serra.
Produzione: Progetto MUSE e Compagnia B, in collaborazione con Sardegna Teatro, Teatro Eliseo di Nuoro, CESP, Lariso, Regione Autonoma della Sardegna.
A differenza di altri carnevali italiani, quello barbaricino ha delle tonalità cupe. Si celebra lo stravolgimento dei confini fra uomo e natura, attraverso gesti che mantengono intatto il mistero della loro origine. Artigiani, antropologi e storici dibattono sulla valenza della maschera, quell'ancestrale dispositivo che permette di scendere in piazza "coperti dalla propria ombra".
Tamburi, pifferi, organetti e canti in rima dilagano per vicoli e piazze. Una comunità intera si lascia andare al suono, veicolo di una possessione collettiva. Secondo alcuni, il Carnevale barbaricino troverebbe origine in antichi riti dionisiaci. Le tracce del sacrificio, animale o umano, possono essere individuate in alcuni aspetti del rito odierno. La ricerca dell'autenticità e il dibattito sulle fonti storiche interrogano un rito che vede mescolarsi partecipanti, spettatori e fotografi.
Carrasegare è un’indagine sonora in cinque episodi, in cui si compone un frammentario, multiforme e necessariamente incompleto ritratto del Carnevale barbaricino.
Le voci di protagonisti, partecipanti, osservatori e studiosi di un rito collettivo si alternano, si integrano e si scontrano, intrecciando temi come estasi, animalità, spettacolo, identità, tradizione, traduzione e tradimento.
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di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo
con Fabio Calzia, Antonio Costeri, Gianfranco Delussu, Gonario Denti, Anna Destefanis, Tommaso Dolcetta, Marcello Fois, Ruggero Mameli, Franco Maritato, Mauro Medde, Paolo Piquereddu, Tom Rodgers, Luca Sedda, Pier Gavino Sedda, Dolores Turchi.
con la partecipazione di Gaetano Crivaro, Antonio Del Piano, Barbara Fidelmi, Selene Ghironi, Barbara Mascia, Danilo Mascia, Marco Moledda, Oriana Perez, Margherita Pisano, Sabrina Sanna e Stefania Serra.
Produzione: Progetto MUSE e Compagnia B, in collaborazione con Sardegna Teatro, Teatro Eliseo di Nuoro, CESP, Lariso, Regione Autonoma della Sardegna.